Intervista agli HELL THEATER

Gli Hell Theater portano avanti l’horror metal iniziato da formazioni come Mercyful Fate e Death SS, ma lo fanno con una rabbia che non ha eguali, soprattutto se parliamo dell’attuale underground italiano, che per quanto ottimo difficilmente in questo settore potrà raggiungere l’eccellenza di un album come “S’Accabadora”, che abbiamo recensito QUI. La parola alla band!
1 – Ciao ragazzi, spiegateci il concept lirico di questo nuovo album!
Ciao a tutti i lettori di Noirocker.it. S’ACCABADORA è un’opera complessa e ricca di sorprese, fatta per lasciare il segno e durare nel tempo, dove troverete tutti gli ingredienti che un metal head richiede senza mai cadere nella banalità. Aspettatevi la violenza più estrema e le atmosfere più sulfuree.
2 – Vogliamo parlare del bellissimo artwork che accompagna il vostro nuovo album?
L’artwork è stato realizzato da Alessandro Giusto, un nostro caro amico, così come quello del nostro precedente album “Reincarnation Of Evil”. Alessandro è abilissimo nel trasformare le nostre malsane idee e suggestioni in infernali illustrazioni e immagini.
3 – Parlateci un po’ di questa “leggenda” chiamata “S’Accabadora”!
La “femmina ACCABADORA” o “colei che finisce” è una figura tradizionale sarda, realmente esistita nel passato e forse ancora esistente in zone molto rurali, alla quale venivano attribuite doti magiche. Il suo ruolo era quello di porre fine per pietà, su richiesta dei parenti, alle sofferenze dei moribondi e malati terminali, colpendo la nuca con uno speciale martello “Mazzolu”. A volte però i parenti, per propri interessi, ingannavano l’Accabadora e questo innescava una maledizione all’intera famiglia e ai propri discendenti. Questa è la prima volta che una storia simile viene raccontata in un album metal.
4 – State già pensando ad un nuovo album? E sarà collegato come concept a questo “S’Accabadora”?
Stiamo già componendo il nuovo album. Teniamo fede, come sempre, alla nostra linea, che ci porta a sviluppare concept album riguardanti storie horror, ma non sarà assolutamente collegato a S’Accabadora.
5 – Come reputate la scena metal italiana oggigiorno?
Purtroppo ammettiamo di non essere molto contenti di quella che è la scena metal italiana e anche mondiale. Stiamo vedendo che anche il concetto di “band”, condivisione quasi fraterna del tempo, delle sale prove e anche di un vissuto assieme stanno venendo meno. Band e musica molto valide comunque ce ne sono, ma la difficoltà è fidelizzare il pubblico e indurlo, per il piacere che prova ascoltando la musica e ad immergendosi in certe atmosfere, a supportare concretamente i gruppi, tramite l’acquisto della musica e partecipazione ai concerti live. Di contro “la cosa positiva” è chi oggi persegue la volontà di fare musica – in questo panorama un po’ desolante – è sicuramente un profondo appassionato, che sente l’urgenza di comporre e si diverte a creare inediti. La locomotiva degli Hell Theater sicuramente è la passione.
6 – In cosa pensate di distinguervi dalla massa, c’è un aspetto particolare che vorreste evidenziare?
Noi manteniamo uno spirito old school. Il motore per noi è la passione e l’animo rock’n’roll, che trasmettiamo sia nella musica che componiamo, sia nei live.
7 – Quali sono le vostre influenze musicali e che peso hanno sul vostro sound?
Le nostre band icona sono sicuramente Lizzy Borden, Death SS, Annihilator e le band più blasonate. Band, la cui musica è stata fondamentale per noi nel tempo, anche se ormai riteniamo di avere raggiunto personalità e un’identità riconoscibili.
8 – Quando pensate che uscirà un vostro nuovo album?
Le tempistiche non le sappiamo con certezza, nonostante siamo impegnati nella promozione di S’Accabadora, la composizione nel prossimo procede a pieno regime e confidiamo di terminarlo e portarlo in studio di registrazione in breve tempo.
9 – Ultime parole libere per voi. Grazie di essere stati con noi. Un saluto!
Siamo felici del risultato e del riscontro positivo della critica per S’Accabadora e ci auguriamo che aumentino i nostri ascoltatori, raggiungendo un ampio pubblico, augurandoci che lo stesso possa avvenire per le altre band di qualità del panorama underground italiano.
Stay Hellish!
By Redazione