Intervista ai KAYRON

I Kayron sono una formazione che ama mescolare le carte in tavola, col loro metal macchiato di altri stili (blues, reggae, funky, pop.) e che riporta chi è più stagionato come me agli anni Novanta soprattutto, quando alcune band venivano definite crossover, e per certi versi erano l’anticipazione di quello che poi abbiamo visto nel nu metal. Andiamo a scoprire quindi questa realtà in questa interessante intervista…
1 – Ciao ragazzi, parlateci del vostro album di debutto, “Has HumanityFailed?”!
Gio: “Has Humanity Failed?” è nato durante il Covid e ne é stato inevitabilmente influenzato. Giungevamo da un periodo di inattività artistica, nel quale l’ispirazione stentava. Per fortuna la verve creativa é tornata all’improvviso proprio durante il lockdown e da lì è cominciato. Quando ci hanno “liberati” abbiamo iniziato a lavorarci assieme fino al risultato finale. É lecito dunque ipotizzare che, senza il Covid, probabilmente l’album non sarebbe mai nato.
2 – Il vostro è uno stile di difficile classificazione. Parlateci un po’ di questo aspetto…
Jack: Penso che questa difficoltà di classificazione sia un bene. Di fatto, incasellarsi in un solo genere penso sia il più grosso errore che una band possa fare. Noi ci divertiamo a scoprire la ricetta più gustosa, mischiando ingredienti piccanti con quelli dolci, facendoci trascinare dall’ istinto.
3 – Credete che potreste essere definiti come una band di alternative metal o crossover, oppure vorreste essere definiti in altro modo?
Ettore: Potremmo essere definiti come un Alternative Metal band ma in realtà non vogliamo essere etichettati. Ovviamente le radici metal sono solide ed evidenti, spaccano il cemento e si estendono sul marciapiede, sostengono il tronco, ma verso i rami e tra le foglie albergano scoiattoli ed uccelli blues, reggae, funky, pop.
4 – Suonate molto dal vivo e come cercate di coinvolgere uno spettatore?
Gio: Preparandoci al meglio e sfogando tutto il nostro ego sul palco, senza remore. È fondamentale essere estremamente preparati ed al contempo passionali e selvaggi per fornire una prestazione convincente e coinvolgente al pubblico, il quale vá rispettato ed onorato, dato che senza “spettatori” nessuna band esisterebbe.
5 – Parlateci delle band che vi hanno influenzato e che ancora vi influenzano.
Ettore: Indubbiamente i Metallica, i quali hanno avuto le palle di passare dal trash al country durante la loro carriera, basti solo pensare a “Blackened” e “Low Man’s Lyrics”. E poi ovviamente Pantera, Avenged Sevenfold, Slipknot, Trivium, Mastodon, Rammstein, ma anche Michael Jackson, Queen, Genesis, Frank Sinatra, Gorillaz, Red Hot Chili Peppers, Lucio Dalla, Pornoriviste, Morgan, Royal Blood, De André, Robbie Williams, Elvis Presley, Pino Daniele e molti altri…
6 – Come procede l’attività live?
Gio: Stiamo cercando di farci notare il più possibile. L’ultimo live al Barrio’s è andato molto bene, ci siamo divertiti parecchio. Il prossimo live si terrà all’ Headbangers Pub di Milano! Tentiamo di fornire una performance di qualità, professionalmente valida, senza però perdere la nostra indole cazzona e giocosa, perché alla fine come diceva Bennato “sono solo canzonette, non mettetemi alle strette”. Inizialmente questa frase mi disturbava perché mi sembrava svilire la musica. In verità, ragionandoci, la libertà di poter non prendersi troppo sul serio fa sì che tu possa goderti al meglio ciò che fai per pura passione. E se c’è passione, lo farai bene.
7 – Di cosa parlano i vostri testi?
Jack: I nostri testi parlano di paure irrazionali, della temutissima irreversibilità di alcuni eventi, di comportamenti umani stravaganti e bizzarri (sia in negativo che in positivo) di nostalgia, dolore divertimento, pazzia… Spesso viaggiamo con la fantasia e scandagliamo l’assurdo creando testi un po’ onirici ed evocativi, interpretabili in diversi modi. Essendo “Has Humanity Failed?” stato scritto durante il Covid, certamente l’influenza di quel periodo ha avuto un effetto importante sulle tematiche dell’ album.
8 – Quali piani avete in questo momento in generale?
Jack: Siamo sempre alla ricerca di nuovi spunti e idee, cercando di allargare sempre più gli orizzonti senza darsi limiti compositivi ed emotivi. Al momento stiamo lavorando a nuovi brani per un futuro album, ma è ancora tutto in divenire. E’ sempre costante la nostra ricerca per suonare Live! Il contatto col pubblico per una band é essenziale, senza di esso tutto avrebbe poco senso.
9 – Ok, l’intervista è finita, lasciate un messaggio ai nostri lettori!
KAYRON: Ci si vede ad un live dei Kayron nel futuro più prossimo! E presto uscirà anche del materiale nuovo, quindi tenete aperta la porta del cuore perché i Kayron amano autoinvitarsi nell’ anima altrui. Siate il vostro capolavoro! (cit. Carmelo Bene, il sommo maestro).
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https://kayronofficial.bandcamp.com/album/has-humanity-failed
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