AEDY “Ru Mort” (Recensione singolo)

Singolo, Autoprodotto (2023)
Scorrendo la discografia degli aostani Aedy la prima cosa che salta all’occhio è che questa band, attiva da quasi quindici anni, non ha ancora varcato la soglia del full-length. Due Ep, un singolo e un demo sono un bottino un po’ magro in tutto questo tempo…Ma oggi siamo qui ad analizzare il loro nuovo brano intitolato “Ru Mort” e questo faremo, anche se anche in questo caso non sappiamo se, finalmente, ci sarà da sperare in un primo full-length.Il brano scorre via bene, l’alone che il folk metal riesce ad emanare è sempre contagioso e indubbiamente gli Aedy sono dei buoni interpreti. Quello che manca al brano è un reale guizzo che possa farli distinguere dal marasma di altre band dedite a questo sound. Certamente questo brano è prodotto bene, suonato a dovere, ma ci si chiede se nel 2023 ha ancora molto senso ascoltare qualcosa che tante band prima di loro hanno esplorato in dischi su dischi e in carriere che ormai hanno detto quasi tutto quello che c’era da dire sul genere.

Gli strumenti a fiato, le cornamuse, i cori da osteria erano qualcosa che agli inizia degli anni Duemila spopolavano, ma oggi lasciano indifferenti. La band si salva in corner piazzando qualche buona accelerazione in doppia cassa e mettendo la loro tecnica al servizio di un brano non da buttare via, ma ci si chiede: avevamo bisogno di un brano così banalotto nel 2023? Forse non era meglio concentrarsi su un full-length e portare qualcosa di più vario e completo? Ok, prendiamolo come un buon diversivo, ma dopo quindici anni gli Aedy dovranno pur cominciare a fare sul serio!

By Redazione

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