Intervista ai DYSMORFIC

1 – Ciao e benvenuti! “Movements” è un ep a nostro avviso valido, seppur molto particolare e forse penalizzato un po’ dalla sua brevissima durata. Cosa ne pensate?
Ciao, grazie mille per lo spazio e le belle parole spese per “Movements”! La scarsa durata del MCD è motivata da molteplici ragioni. Innanzitutto non siamo mai stati una band da “full length” , come si vede dalla nostra discografia. Preferiamo di gran lunga i dischi brevi o gli split, personalmente (Thomas, bassista) trovo che un formato breve sia perfetto per un genere estremo come il grind. Inoltre all’inizio avevamo concepito “Movements” come EP da stampare in vinile 7″ a 45 giri, quindi come lunghezza ci sembrava giusta. Purtroppo però nel 2022 i tempi di realizzazione su vinile e il prezzo sono stati a dir poco proibitivi e volevamo uscire al più presto, quindi abbiamo optato per il MCD. Infine, non ultimo, siccome i 5 “movimenti” del mini sono stati scritti abbastanza velocemente rispetto ai nostri standard, volevamo immortalare subito questa batch di canzoni senza indugiare. Credo che faremo così anche in futuro, appena avremo un’altra serie di composizioni pronte le registreremo subito, anche se dovessero essere poche, e poi vedremo il formato su cui farle uscire.
2 – Vogliamo parlare dell’artwork di copertina che accompagna il vostro nuovo ep?
La copertina è semplicemente il nostro logo: è un disegno fatto dal nostro amico Dustin di San Luis Obispo, California. Lo ha realizzato nel 2013 in occasione di uno dei nostri tour in USA, di cui lui curava l’aspetto grafico (magliette, merch, poster, copertina del 7″EP del tour, ecc…). Volutamente abbiamo lasciato tutto nero con poche foto e liner notes perchè vogliamo che sia solo la musica a parlare.
3 – Parlateci un po’ della vostra carriera musicale in pillole, dagli inizia ad oggi.
Può essere una cosa un po’ lunga perchè siamo attivi da 25 anni, dal 1998, però sarò breve. Ci siamo formati come trio (basso/voce, chitarra e batteria) facendo brutal/grind. Negli anni abbiamo perso la vena metal per mantenere costante quella grind e più”core”; fina da subito ci siamo mossi nell’ambito del DIY underground e grazie a questa rete di amicizie e contatti abbiamo avuto la possibilità di realizzare diversi dischi (in vari formati) e suonare ed andare in tour in buona parte del mondo. Dal 2014 siamo un duo, io, Thomas, al basso, e Buccia alla batteria. Il nostro suono non ha perso la matrice grindcore, pur evolvendosi in qualcosa di un poco distante. Come ha detto un amico: “avant-grind”, e direi che ci calza a pennello!
4 – State già pensando ad un nuovo album, ep, o quello che sarà?
Stiamo già lavorando a materiale nuovo, una canzone è già pronta per essere suonata dal vivo. Altre idee sono in fase di sperimentazione e le stiamo jammando in sala prove e vedremo dove l’energia tra noi due ci porterà. Come accennavo prima, appena avremo una batch di canzoni pronti e con cui ci sentiamo a nostro agio, le incideremo e le faremo uscire.
5 – Come reputate la scena estrema italiana odierna?
Non saprei rispondere esattamente. Non sono più immerso nella scena come anni fa, ma cerco di andare ancora a vari concerti. Non voglio fare nomi per non dimenticare nessuno, ma ci sono molte bands degne di nota, con alcune delle quali per altro siamo particolarmente affiatati. Il problema in Italia per la scena estrema odierna è che i posti per suonare scarseggiano sempre di più.
6 – In cosa pensate di distinguervi dalla massa? C’è un aspetto particolare che vorreste evidenziare?
Non lo so, forse il fatto di fare grind strumentale per ora ci distingue, o di avere parti di basso fretless (anche se è molto usato nel death metal negli ultimi anni)… ma non saprei, cioè, non vogliamo erigerci su un piedistallo musicalmente, non ce ne frega niente. L’unica cosa che ci distingue è che siamo in giro da 25 anni, e davvero poche bands sono longeve come noi , e questo posso dirlo con un pizzico di orgoglio.
7 – Quali sono le vostre influenze musicali e che peso hanno sul vostro sound?
Le nostre influenze sono molto disparate, dalla musica più estrema e violenta a certo prog o jazz/fusion. In fase compositiva naturalmente cerchiamo di non esserne schiavi, cercando di creare qualcosa di fresco e originale, ma credo sia normale che, anche inconsciamente, saltino fuori in qualche modo.
8 – Ultime parole libere. Grazie di essere stati con noi. Un saluto!
Ancora grazie mille per lo spazio ed il supporto! U(n abbraccio a tutti quelli che ci seguono da 25 anni perchè vuol dire molto per noi, e anche a quelli che da poco ci hanno scoperto.
Scriveteci ai nostri contatti e grind with your mind open!!!
LINKS:
www.dysmorfic.bandcamp.com
www.facebook.com/dysmorfic
www.twitter.com/dysmorfic
www.reverbnation.com/dysmorfic/press