Intervista ai BIOSCRAPE

I Bioscrape si formano nel Giugno 2006, la band prende vita con la ferma intenzione di creare un progetto estremamente solido sia a livello musicale che umano che crei un tipo di musica non catalogabile in un solo genere quindi originale e di grande impatto sonoro, fondendo in un “mix” molteplici influenze musicali con le sonorità più potenti.
1- Ciao ragazzi e benvenuti su Noirocher.
Ciao a tutti, grazie per lo spazio che ci avete dedicato sulla vostra Webzine.
2 – Come sta accogliendo la critica il vostro nuovo album?
Decisamente in maniera molto positiva! Siamo contenti che piaccia – e non poco – agli addetti ai lavori. Abbiamo avuto un riscontro entusiasmante e molto propositivo per l’uscita di “Hell Or Reality” e ci fa piacere che la critica abbia soppesato i vecchi album confrontandoli con il nostro nuovo lavoro, notando un miglioramento esponenziale sulla tecnica e sul song-writing lasciando tutti davvero carichi e soddisfatti per questo nuovo album.
3 – Ci sono molte band che usano elettronica nel Metal! Su quali aspetti del disco avete lavorato per essere il più originali possibili?
Si, abbiamo inserito delle parti elettroniche su alcuni brani del nuovo album, senza però andare a snaturare la linea dei vari riff. Principalmente inseriamo l’elettronica solamente in alcune parti, per dare sostanza e per arricchire la parte di brano, andando a creare movimento all’interno dello stesso per renderlo sempre più “appetibile” all’orecchio dell’ascoltatore.
4 – Tornereste mai alle origini per un sound più diciamo pantera? Oppure vorreste affinare la parte elettronica per buttarvi più sull’industrial?
Tornare alle origini mai!! anche perché abbiamo notato uno sviluppo ed una crescita considerevole sulla scrittura e sull’arrangiamento e soprattutto sul nostro suono fra tutti gli album fin ora prodotti. Avete citato i Pantera, una delle nostre band di riferimento più importanti, e quindi la nostra vena Trash rimarrà sempre una parte importante nella stesura dei riff, ma come ogni genere musicale, abbiamo avuto negli anni una crescita evolutiva per rendere sempre più appetibili i propri lavori, inserendo parti elettroniche senza andare a snaturare la componente trash ed alternative di ogni pezzo, e soprattutto senza mai cadere su un genere prefissato. Ed è proprio questa la nostra forza più importante, l’essere non catalogabili!
5 – Quanti brani avere lasciato fuori dal progetto “Hell Or Reality” e perché? E soprattutto verranno mai pubblicati oppure rimarranno nel cassetto?
Quando andiamo a creare l’elenco dei brani per la realizzazione di un nuovo album, sviluppiamo ogni volta un numero maggiore di tracce rispetto a quelle che realmente andranno ad essere registrate. Dopo di che facciamo una scrematura dei brani più rappresentativi, lasciando da parte circa 2/3 pezzi che magari non combaciavano esattamente con la linea ed il concept che volevamo dare all’album. Questi brani scartati rimangono comunque nel cassetto, per poi utilizzarli successivamente e sviscerare da essi parti di Riff che andranno nuovamente elaborati creando nuovi pezzi per la realizzazione di singoli o, se del caso, di tracce da inserire nei successivi album.
6 – “Tastiera e vermi” com’è nata l’idea della copertina?
Come ogni album, noi lavoriamo per concept. “Hell Or Reality” parla delle tematiche legate alla dipendenza dai dispositivi tecnologici, la distorsione della realtà in cui ci si imbatte sempre più spesso all’interno della rete e del “Marciume” che viaggia nei canali Social in tutto il mondo. Cosi l’idea nata da V, che ha proposto di fotografare dei vermi (vivi!!) su una tastiera ci è sembrata subito congeniale, vincente e decisamente in linea con il concept del nuovo album. Quindi dopo aver sviluppato e post-prodotto le foto in alta definizione, abbiamo proceduto a creare il Layout dell’intero album, utilizzando “Tastiera e vermi” come filo conduttore per la grafica finale.
7 – Raccontateci qualcosa di divertente accaduta in uno dei vostri live.
Di aneddoti divertenti ce ne sono tantissimi, ma ci piace ricordare sempre le esperienze fatte durante i tour all’estero, come per esempio l’essersi persi con il tour-bus dentro le foreste della steppa Russa, dove il cellulare non prendeva e dove non sapevamo (autista compreso) dove fossimo. Oppure durante il tour in Est Europa, dove ci siamo trovati a cenare dopo l’ultimo live del tour con patatine e sigari dentro una sala slot del motel in cui alloggiavamo. Esperienze indimenticabili!!
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