TWISTED “Godspeed” (Recensione)

Full-length, Demon Doll Records (2022)

Arrivano da Pescara, ma sembra di essere catapultati nel Sunset Boulevard di Los Angeles negli anni Ottanta…I Twisted sono una band rock con le palle, dritta al punto e con quell’andamento un po’ sleazy che rende la loro proposta molto orecchiabile e che riporta pienamente a periodi d’oro per l’hard ‘n’ heavy, soprattutto quello più tendente al cosiddetto “hair metal” che per almeno un decennio ha infiammato le classifiche. Le band di punta credo che i più anzianotti come me le conoscano tutti: Guns ‘n’ Roses, Poison, Motley Crue, Ratt, Skid Row e altri ancora.

Se vi piace quella scena, potete tranquillamente rivolgervi a questo “Godspeed”, album che sembra ricalcare pedissequamente quel movimento, che fu poi scalzato dall’avvento del grunge negli anni Novanta, ma che ancora ha diversi esponenti e appassionati, a giudicare sia da un album convincente come questo dei Twisted, ma anche guardando ad altre formazioni che non ne vogliono sapere di temi come la depressione et similia.

Ed è così che la band tira dritto come un treno tra festini ad alto tasso alcolico con pezzi trascinanti come “Godspeed”, “Adrenaline”, “Rock You Till I Die”, “Break the Walls” ed altre ancora, e solo al settimo episodio in scaletta abbiamo una ballad quale è “The Lesson”. Una tirata dei primi sei episodi che lascia soddisfatti e quasi increduli sul sound dei Twisted. Non solo le influenze sono da ricercarsi nel passato, ma anche la produzione suona molto retrò, con quella batteria un po’ bombastica che andava in quegli anni e le chitarre dal suono tagliente. Le vocals forse sono un po’ il punto debole dell’album, ma riescono nei ritornelli a far rivivere l’aria di festa sfrenata di quegli anni. Anni che, a guardare come è il mondo adesso, non credo potranno mai più tornare…

Sul finire l’album calca ancora la strada del rock and roll più genuino e quindi l’album si chiude un po’ come era iniziato, senza la pretesa di voler rivoluzionare la musica degli anni Duemila, ma di riportarla ad una dimensione semplice e diretta. Il risultato non era per nulla garantito, ma “Godspeed” ci riesce in pieno. Se qualcuno rimarrà immobile durante l’ascolto di questo album, magari a volume sostenuto, vorrà dire che io per una vita non ho capito nulla del rock.

Recensore: Mario “The Rocker” Giusfredi

Tracklist:
1. Godspeed
2. Adrenaline
3. Rock You Till I Die
4. Break the Walls
5. No Way Out
6. Give Me Hell
7. The Lesson
8. Dance With The Devil
9. Strike Hard
10. Roll The Dice
11. Born to Die Free

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