Recensione: ‘The Fire Symphony’, il full-length degli EMPATHICA

Symphonic metal. Ormai quante band sono dedite a questo genere musicale? Moltissime! E quante hanno una cantante donna? Stessa risposta di prima. Quindi non si inizia proprio in discesa con questa recensione, perchè gli indizi di partenza porterebbero a pensare che siamo di fronte all’ennesimo clone del clone, e del clone…Ma gli Empathica da subito fanno intravedere molta luce e poche ombre sulla propria proposta, grazie ad un bagaglio tecnico-compositivo che si presenta quasi prefetto e con una formazione che è completamente a suo agio nel proporre un genere che ha bisogno di molta disciplina, preparazione e competenza.

Se aggiungiamo a questi elementi anche il fatto che i veronesi Empathica riescono ad evocare atmosfere plumbee e quasi morbose (vedi ad esempio “Prophecy” o “Religio”), allora è facile capire che questa band ha molto da dire e che quindi non ha molto interesse nello scopiazzare le band che hanno forgiato le regole di questo genere.

La doppia voce. femminile e maschile, è azzeccatissima, ma la vera mattatrice è Alessia De Benedictis, che con la sua ugola di impostazione classica riesce a far venire i brividi in più di una occasione. Ad ogni modo, anche Filippo Tezza, cantante già nei Chronosfear, ha un suo ruolo importante nel disco, sebbene la sua voce non sia particolare o fuori dagli schemi.

Anche il fattore epico e barocco è onnipresente nell’opera, e basti ascoltare solo la conclusiva “The Fire Symphony” per capire come la band riesca a costruire brani degni di una colonna sonora cinematografica, tanti sono gli elementi che pone alla nostra attenzione.

Un’altra band aveva coniato il termine “Hollywood Metal” per la propria musica, e in questo caso tale definizione potrebbe calzare a pennello… Ogni brano è un piccolo gioiello in questo album, insomma, e questa band merita la massima attenzione da parte di tutti i fan del metal sinfonico.

Non lasciatevelo sfuggire!

Recensore: Travis

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