Intervista agli ILIENSES TREE sul loro ultimo album “Till Autumn Comes”

1) Ciao ragazzi, volete parlarci del vostro nuovo album “Till Autumn Comes?
Ciao a tutti, prima di tutto vogliamo scusarci con la redazione per il ritardo nel rispondere alla Vostra intervista… siamo stati un po’ “distratti” in quest’ultimo periodo proprio in relazione al nostro “Till Autumn Comes”. Infatti, finalmente dopo vari rinvii, il 4 settembre siamo riusciti a presentarlo dal vivo, seppur in una situazione che si è svolta nel pieno rispetto delle norme anti-Covid-19. Il disco è uscito ufficialmente a gennaio 2020, è composto da 6 brani e un Intro, per una durata complessiva di circa 52 min. Siamo soddisfatti del lavoro e diciamo che abbiamo una buona base da cui procedere per il futuro.
2) Come nasce un vostro brano e come viene finalizzato?
Solitamente partiamo da delle idee scritte da qualcuno di noi, in generale siamo tutti coinvolti nella fase di scrittura dei brani. Una volta che il brano è un minimo strutturato, lo portiamo in sala prove e valutiamo assieme la sua qualità, modificandolo sin quando non siamo soddisfatti della sua efficacia. Il confronto assieme, in sala prove, è uno degli elementi fondamentali per il processo creativo di tutti i nostri brani e ogni nostra canzone è figlia delle menti di tutti e cinque. Poi ovviamente ognuno di noi cura in particolare il proprio strumento, accettando consigli da parte degli altri. La composizione di Till Autumn Comes è iniziata subito dopo l’uscita del nostro EP “EDDA” (Maculata Anima Rec, 2017), in continuità.
3) Che tematiche affrontano i testi delle vostre canzoni?
Da quando è nata la band, abbiamo un po’ spaziato su vari temi. In generale, a parte la parentesi dell’EP “EDDA” (i cui testi sono ispirati alla mitologia nordica), i nostri testi trattano tematiche legate alle esperienze della vita e di analisi psicologica, se possiamo usare questo termine. Alcuni testi di “Till Autumn Comes” ad esempio ruotano attorno al concetto di tempo che passa e l’autunno è più visto come una fase della vita piuttosto che come stagione. In generale diciamo che non abbiamo una tematica esclusiva nei testi.
4) Descriveteci con vostre parole il vostro sound, e magari cercate di indicare il tipo di pubblico a cui potrebbe piacere e perché.
La nostra musica di base è il Doom Metal, con riferimenti alla matrice più “classica” del genere. Ma ci piace lavorare sull’inserimento ragionato di altri elementi come il Death Metal e il Black Metal, che rappresentano dei momenti di sviluppo all’interno dei nostri brani. Non si tratta però di una cosa standardizzata, come dire, ci può essere oppure no, non è una regola. Come detto, la composizione dei brani avviene assieme e siamo tutti appassionati del metal estremo (ma anche quello classico, moderno, atmosferico… tutto insomma). Ad esempio le parti più vicine alle atmosfere Black sono sempre frutto di ragionamenti collettivi e l’idea è quella di creare dinamicità nei brani cercando il più possibile di rimanere tuttavia non troppo distanti da quelli che possono essere i canoni del genere. Diciamo che un tipo di pubblico che cerca questo tipo di sviluppo musicale dovrebbe, almeno per curiosità, ascoltare il nostro disco.
5) State già lavorando a nuova musica? E in ogni caso, avete già una idea di come si evolverà il vostro sound?
Si, siamo già in una nuova fase compositiva. Siamo stati rallentati dal periodo del Lockdown e subito dopo, appena è stato possibile, ci siamo dedicati alla presentazione live del dico. Ora speriamo di poter proseguire senza intoppi. Per quanto riguarda l’evoluzione, non ti saprei rispondere. Abbiamo sostituito uno dei chitarristi che sicuramente darà un importante contributo. In ogni caso la nostra idea di base rimane invariata, saremo sempre una band Doom Metal!
6) Vogliamo parlare delle vostre influenze musicali?
Possiamo dire senza dubbio che siamo sicuramente influenzati dai “padri” del genere: Paradise Lost, My Dying Bride, Anathema, Candlemass, Katatonia ecc. Ma i nostri ascolti musicali sono sempre “al passo coi tempi” e sicuramente abbiamo anche delle influenze più contemporanee. Il nostro genere musicale ha uno scenario molto ampio e riteniamo sia giusto esplorarlo e non fermarsi alle “basi”. Crediamo molto nelle contaminazioni, e siamo soddisfatti che molte di queste siano state evidenziate in maniera positiva nelle recensioni del disco.
7) Qual è il vostro sogno più grande nella musica e dove vorreste arrivare con gli Ilienses Tree?
Ma guarda, diciamo che visto com’è andato questo 2020, farei un discorso di piccoli passi… Il primo passo sarebbe riuscire a suonare fuori dalla Sardegna, magari in qualche festival underground. Questo per testare la nostra musica e il nostro approccio live (nel quale crediamo molto) anche di fronte ad un pubblico diverso.
8 ) Secondo voi, perché un ascoltatore dovrebbe diventare vostro fan? Cosa offrite di speciale secondo voi?
Lavoriamo molto sui brani, sulla loro stesura e speriamo che questo lavoro emerga. Su questo inviterei le persone a concentrarsi quando ascoltano un nostro brano. Cerchiamo sempre di dare qualità alla nostra musica. Non so se questo si possa considerare “speciale”, ma è quello in cui crediamo e che vorremmo fosse un nostro punto di forza.
9) Siamo ai saluti. A voi le ultime parole
Mandiamo un saluto a tutti voi che leggete, vi invitiamo a seguirci sui nostri canali, ad ascoltare la nostra musica e a scriverci per condividere le vostre impressioni e i vostri commenti. Cogliamo l’occasione per ringraziare Monica, la responsabile dell’ufficio stampa Infinity Heavy e la nostra etichetta Maculata Anima Rec. Speriamo che tutti i Vostri lettori trovino curiosità nell’ascoltare il nostro disco e diano il loro feedback. A presto
Travis – Noirocker.it
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