Recensione: ‘Let It All Burn’, il nuovo singolo dei Love Ghost

Se il nome Love Ghost vi dice qualcosa, di sicuro siete stati al passo con alcune recenti segnalazioni pubblicate fra le pagine di questa webzine, prima fra tutte quella riguardante l’uscita del singolo ‘Let It All Burn’.
Solo per fare qualche cenno di ricognizione, parliamo di una giovane Alternative Rock band di Los Angeles molto lanciata sul versante streaming (diverse playlist ufficiali ne annoverano la presenza), con alle spalle rinomati festival in giro per il mondo e molti premi vinti per i curati video musicali.
Un nuovo singolo li vede ora protagonisti di una sfera un po’ diversa da quella cui ci hanno abituato con i loro pezzi sempre carichi di grinta: così questa volta Finnegan Bell e soci mutano pelle, provando a riversare ogni briciolo della propria energia esplosiva in qualcosa di più intimo e sofferto; il risultato è ‘I’ll Be Fine’.
Prodotto da Danny Sabre, il pezzo si appoggia su un drumming interamente elettronico (di natura trap/rap) che fa breccia poco dopo un giro di chitarra acustica, semplice ma funzionale all’accompagnamento delle lyrics, incentrate sul delicato tema riguardante la convivenza con i disturbi mentali e le indicibili difficoltà ad essi collegate (non a caso la pubblicazione del singolo cade proprio nel mese della sensibilizzazione sulla salute mentale). Lo straniamento prodotto dalla sei corde, che da acustica si trasforma in acida per poi tornare nuovamente in sé, sembra quasi ricalcare nei suoi altalenanti movimenti un andirivieni di pensieri inconciliabili, apparentemente esacerbato da un contorcimento di suoni e rumori distanti tra loro galassie (il grunge/la trap).
E’ nell’attuazione di queste piccole mosse, nel teso come nella musica, che la band intende trasmettere l’importanza del compiere quel reciproco passo verso la condivisione ed il dialogo, condizioni fondamentali per dirimere questioni troppo spesso recluse all’interno di gabbie in cui regna il dogma del silenzio.
Per quanto la tematica sia complessa e dolorosa, i Nostri riescono a veicolare con la forza della semplicità un messaggio infine speranzoso ed ottimistico (I’ll Be Fine, I’m Coming Home), volto ad abbattere i muri dell’indifferenza e delle stigmatizzazioni.
Reviewer: Gianfranco Catalano