Intervista ai MADHOUSE

Oggi intervistiamo i Madhouse, formazione tricolore che sembra puntare molto in alto, vista la qualità del loro terzo album “Secret Antithesis“, un concentrato di hard rock moderno potentissimo ma non per questo scevro di elementi originali e interessanti. La parola passa subito alla band!

1 – Ciao e benvenuti! “Secret Antithesis” è il vostro nuovo album…Parliamone!
“Secret Antithesis” è il nostro terzo lavoro in studio la cui produzione è stata affidata, come per l’album precedente “MadHouse Hotel”, a Eddy Cavazza. L’album è stato scritto durante il periodo della pandemia in un anno particolarmente sfidante a livello personale ed emotivo che ha dato vita a suoni più duri ed incisivi rispetto agli album precedenti e a testi molto introspettivi che esplorano la parte più scura e “meno comoda” di ognuno di noi. “Secret Antithesis” trae ispirazione dalle opere di Escher e racconta di come all’interno della personalità umana possano coesistere diversi aspetti spesso in contrasto tra loro. L’animo umano è complesso ed è caratterizzato da opposti che in qualche modo convivono completandosi a vicenda.

2 – Vogliamo parlare del bellissimo artwork che accompagna il vostro nuovo album?
La copertina dell’album per noi è un elemento fondamentale perché contribuisce a descrivere l’album ed il suo contenuto anche a livello visivo.
E’ ispirata ad Escher ed in particolar modo alla sua famosa opera “Le Scale” dove l’artista raffigura un grande ambiente nel quale si coglie una struttura architettonica complessa al cui interno sono presenti dei personaggi che percorrono le scale nei due sensi indicando la presenza di diversi orientamenti gravitazionali rappresentandone i diversi piani della realtà. La copertina di “Secret Antithesis” rappresenta una serie di ingranaggi, di ruote dentate. Ingranaggi di diverse dimensioni che ruotano in sensi anche opposti ma che danno vita ed appartengono ad un unico meccanismo. Anche i colori sfumati, non nettamente definiti partecipano alla descrizione visiva del concept dell’album rappresentando la complessità dell’animo umano in cui convivono tante dicotomie e contrapposizioni.

3 – Parlateci un po’ della vostra carriera musicale in pillole, dagli inizi ad oggi.
I MadHouse nascono nel 2012. Nel 2015 è stato pubblicato il nostro primo EP di inediti “You Want More” prodotto da Marco Barusso. Successivamente abbiamo iniziato a collaborare con il nostro attuale produttore Eddy Cavazza che ha prodotto l’album “MadHouse Hotel”, pubblicato nel 2019, che ci ha permesso di farci conoscere anche e soprattutto all’estero. “MadHouse Hotel” è un concept album composto da 10 brani dove ogni singola track rappresenta una stanza dell’hotel in cui ogni ascoltatore, presa la chiave della propria camera, sceglie di soggiornare per ritrovare o ricercare la propria dimensione.
Il disco è stato promosso con un tour live che ha toccato anche diverse città europee. Infine il 20 gennaio 2023 è stato pubblicato “Secret Antithesis” il nostro terzo lavoro in studio.

4 – State già pensando ad un nuovo album?
Il processo creativo e di composizione non si ferma mai però credo sia molto prematuro parlare di un nuovo album. Attualmente stiamo raccogliendo idee e spunti. E’ molto presto però per pensare ad un nuovo album, in fondo “Secret Antithesis” è stato pubblicato a gennaio 2023.

5 – Come reputate la scena rock/metal italiana odierna?
Si dovrebbe aprire un capitolo infinito a riguardo. Sicuramente ci sono molte band brave, capaci ed in grado di proporre qualcosa di nuovo. Purtroppo culturalmente l’Italia non si basa sul pilastro della meritocrazia e questo modus vivendi si ripercuote anche sulla scena musicale a qualsiasi livello.
L’estero è la risposta. Band italiane valide all’estero per essere precisi. La famosa “fuga di cervelli” dal nostro Paese purtroppo non riguarda meramente gli studi o il lavoro ma anche l’arte in genere.

6 – In cosa pensate di distinguerti dalla massa? C’è un aspetto particolare che vorreste evidenziare?
Distinguersi dalla massa oggi è veramente complesso in quanto le proposte musicali nel mondo sono innumerevoli ma sicuramente ci sono degli aspetti che ci caratterizzano: la timbrica vocale della nostra cantante Federica, la ricerca dei suoni nella produzione musicale e l’aspetto personale ed autobiografico dei brani.

7 – Quali sono le vostre influenze musicali e che peso hanno sul vostro sound?
Sono infiniti gli aspetti che influiscono o possono influire sulla composizione. Come band abbiamo un background musicale molto eterogeneo. Credo che le band/artisti che però ci abbiamo ispirato trasversalmente siano Alice Cooper, Poets Of The Fall, Danko Jones, Halestorm ed il rock e punk degli anni 90. L’evoluzione dei suoni, dei testi e delle tematiche è però anche strettamente collegata al nostro vissuto pertanto il sound che avremo in futuro sarà, come è sempre stato, legato e derivante dalle nostre esperienze che verranno rappresentate anche attraverso la scelta del sound.

9 – Ultime parole libere. Grazie di essere stati con noi. Un saluto!
Grazie per l’intervista e un saluto a tutti i lettori di NOIROCKER.IT. Vi aspettiamo ai nostri live! Stay rock! Stay MadHouse!

By Redazione

Links:
www.madhouseband.it 
https://www.facebook.com/madhouseliverockband 

 

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