Palermo – I° Maggio Raduno Rock Band | Mezzogiorno di Fuoco ‘n Roll

Palermo, Lungomare Capaci:
La rivista “La Rivendicazione”cominciava così l’articolo che celebrava per la prima volta la festa del primo maggio in Italia:
“Il primo maggio è come parola magica che corre di bocca in bocca, che rallegra gli animi di tutti i lavoratori del mondo,è parola d’ordine che si scambia fra tutti i lavoratori del mondo, è parola d’ordine che si scambia fra quanto si interessano al proprio miglioramento”.
Era il 26 aprile del 1890.
Strizzando un occhio alla storia, al passato, che è sempre padre della scena attuale, mi son chiesto perché la mia città non festeggia nella centralissima piazza cittadina il primo maggio; e perché quel giorno ormai, nell’immaginario collettivo, sia diventato soltanto un motivo p’arrustiri e fare bordello sotto qualsiasi palco a prescindere da chi suona, pi’ tantu…è a gratìs!
Di certo io non ho la potenza ne economica ne politica per mettere in piedi un concerto in città con dentro dei nomi importanti, ma non sono uno che si arrende facilmente e per fortuna sono un clown folle,pirata, zingaro e sognatore…in poche parole…un viaggiatore onirico.
– Tutto ebbe inizio così:
Ho creato un sondaggio su Facebook della durata di un mese. La domanda era questa: “Ehilà stradaioli…il primo maggio suoniamo? Avremo da bere e da mangiare ma nessun cachet, uniamo strumenti, forza e voglia, vediamo quanti siamo”.
Quando il sondaggio ebbe fine, (la durata era di un mese) il risultato in percentuale era il seguente:
il 27% rispose: NO SENZA CACHET NON SUONO,
mentre il 77% rispose: SI CERTO.
Per fortuna esiste ancora una buona sacca di resistenza artistica rispetto a quel gruppo di scansafatiche che usano le cover band solo come vacche da mungere per farsi una “campata mensile” (enorme rispetto per tutti quei musicisti che eseguono le cover o meglio che tributano le band con stima, professionalità e senso artistico) pur di non andare a lavorare…questo esplodeva nella mia testa sbriluccicante di gioia.
Chiaramente sotto il sondaggio non mancava qualche ridicolo commento di qualcuno che provava a difendere il settore di questa cerchia di musicisti automatizzati e lobotomizzati ma ben piazzati e sistemati. Volete una perfetta equazione della musica nei locali della mia Palermo? Eccola: una dozzina di musicisti che forma una cinquantina di band che gestisce un pubblico di cento pecore. In poche parole non avremo mai più dei bluesman dei rocker, dei punk o dei metallari come negli anni ’90 quando dietro le idee ci si moriva. Oggi anche in musica vince il Qualunquismo.
Vi ricordate la premessa di questo articolo? Vi ricordate cosa scriveva quella rivista di Forlì?
Diceva che…il 1°maggio è parola d’ordine (…)per tutti coloro che credono nel proprio miglioramento. Pensai cazzo ma se noi vogliamo vivere di musica, se il musicista vuole diventare un lavoratore del settore deve migliorarsi, ribellarsi, agire. Ecco questa fu la molla che creò l’effetto domino.
– I° Maggio 2018…Lungomare Capaci…Mezzogiorno di Fuoco ‘n Roll…Organizzato da Scrùshow il:
I° Raduno Rock Band.
Il sole è alto nel cielo,il mare graffiato dalla luce di quell’enorme occhio giallo,sembra un lenzuolo argentato su di un letto dai riflessi turchini, dove schiumano bianche le forme dei sogni.
Nell’aria c’è odor di carne al fuoco, infatti chiunque anche in balcone ha provveduto a dar fuoco alle braci. A volte guardandomi intorno e vedendo quei serpentoni di fumo che raggiungono il cielo, mi sembra di stare tra gli Indiani quando usavano questo per mandarsi dei “link in chat”.
Siamo a circa trenta metri dal mare in un posto chiamato Alla Locanda di Silver Jolly. Una specie di bettola gestita da brutti ceffi che si fan chiamare pirati.
La mattinata scorre veloce tra fiumi di Birra alla Spina e musica di sottofondo, perché noi anche se siamo senza dobloni non ci facciamo mancar nulla e abbiamo volto anche il Dj con la dance music 80/90. Ci sono bei culi in giro che danzano reggendo calici di vino bianco, gin lemon o chissà che demoniate. Sulla spiaggia sono parecchie le persone che si stiracchiano al sole mentre altri giocano a pallavolo. Ah si, vero…per l’occasione abbiamo anche montato due campi di pallavolo.
Poi arriva il suono della campana ed ecco la furia delle panze vuote e alcoliche.
Dieci minuti di fila per avere il tuo bel piattone colmo di carne, insalata e pane mentre si continua a danzare, dormire, abbronzarsi ma soprattutto ridere, bere e dire cazzate.
Sono circa le tre del pomeriggio quando scoperchiamo la botola dell’inferno e dagli ampli arrivano i primi riff serrati come la tosse di Belzebù, che richiama gli adepti storditi all’ascolto del Roccarolla.
– Freecult.
Sono loro ad aprire le danze, tre belle ragazze che bagnate da quella luce pomeridiana ci incantano con i loro brani dolci e soavi oppure ci tirano per le orecchie picchiando duro. E come li scolli gli occhi da un palco dove ad esibirsi sono le parche ?
–Bye Bye Japan.
E’ solo la seconda band ma sembrano le tre di notte. Che botta ragazzi! Quattro cavalli scatenati che scalciano di riff e groove mozzafiato mentre una bella ragazza dai capelli colorati ci butta addosso fuoco e champagne.
–Ice Cream.
Finalmente avremo tregua qualcuno pensa ma non è cosi! I tre tipi dalla faccia pulita sanno fare il loro sporco lavoro e si muovono bene tra una voce sibillina alla sting e un bel pezzo vecchia maniera che richiama l’attenzione di tutti i nostalgici.
– Deh Delirium Tremens.
Pirati Glam ‘n Roll. Cinque capelloni vecchio stampo con birra alla mano e tanta voglia di spargere il seme su quella folla di curiosi che adesso inizia a farsi sempre più esigente e barcollante. Il cantante è lo Zingaro, da le spalle al pubblico e guarda il cielo, biascica qualche parola e qualche altra la dimentica. Sarà ubriaco dicono sottopalco.
No, non è voltato perché irrispettoso della gente, è solo che guarda il cielo ed è insieme a loro, a quei pirati presenti, che vuole dedicare quella piccola performance al piccolo angelo Alfies Evans, mentre dice God does not save the queen!
–Sin of Wrath.
Qualcuno pensa è la fine! Dal sottosuolo fuoriescono questi cinque diavoli che eruttano lava come un vulcano in attività. E’ calata la sera, il cielo adesso brilla puntellato come da pupille di lupo che fiutano la preda. Il popolo del Roccarolla quello vero, quello che sa ascoltare anche le novità e la musica d’autore originale è ancora li che salta e poga mentre quelle bestie picchiano e picchiano duro alzando polvere e riff.
–Cerberus Head.
Chiudono in bellezza i guardiani del doom-trash-metal. Giovanissimi, violenti, potenti, prepotenti. Ti scaricano addosso un caricatore di riff come pallottole sputate da un fucile a pompa mentre incendiano quel palco tra salti e urli primordiali.
Alla fine guardo l’orologio sono circa le undici di sera…credevo fossero le cinque del mattino.
Sono stanco, ubriaco, sporco…guardo la mia Harley…voglio andare a casa o forse eè meglio che dormo qui. Poi piglio una decisione che alla fine è sempre la stessa: mi faccio una birra, accendo una rulla e poi volo via.
…
Grazie a tutti coloro che hanno permesso questa magnifica giornata di divertimento e festa ma anche soprattutto di aggregazione e rivalsa.
Qualche musicista mercenario a volte mi dice : compà ormai il rock ‘n roll è morto fattene una ragione.
A questi crani a forma di €uro rispondo: per fortuna noi parliamo con gli spiriti dei morti che ancora danzano!
…
Grazie di cuore e fegato a:
Pietro…Danilo…Di Tra
Gero e Marco rispettivamente MusArt e Stradjvari
Tutte le Band
“Il pubblico, il sole, il mare, i gabbiani, la sabbia, la notte, la birra i pirati i miei DehDeT e alla madre del RoccaRolla che ci tiene uniti,vivi e invincibili…nel cuore!”
Articolo di: Gixy